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al testo di Cristina Dorigo
Metto sul conto...
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Il centro fa rumore il fiato fa rumore.
Metto sul tuo conto lo spillone
che ha forato la mia corteccia ribelle a tutte le tue virtu'
promosse vere, che non vere mi hanno ferita per mia colpa o tua miseria.
Eppure torno, ogni tanto torno a bere oleandri dalla la tua piccola testa cava.
Eppure torno, ogni tanto torno all'orto disifestato dalle mie semenze e
dall'orecchio teso vorrei udire fuscii di spiga che l'eco sguaiato dei tuoi servi.
Fatica sprecata questa pena, a me hai sempre preferito ventraglie e vermi.
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